QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA LEGGENDA DELLE CASCATE MULTNOMAH

Rosanna Masoero

La leggenda della cascata,  dona lo spunto a diverse considerazioni riguardanti il parallelismo e la contrapposizione con le fiabe e le leggende europee.

Comincia in un clima di gioia e completezza, che vede due giovani andare a nozze, tra la gioia e il beneplacito di tutta la tribù, e mi ricorda l'inizio della nostra Bella Addormentata, dove anche qui , la realizzazione del desiderio del re  e della regina,( la nascita di un figlio) non è il bene ultimo, ma si trova già  esaudito nel primo tempo della storia.

Ma in tutti e due i casi la felicità è turbata all'improvviso da una nefasta profezia, il dono maleaugurante di Malefica nella fiaba europea e la malattia che piomba sui maschi della tribù, il cui rimedio profetizzato è il sacrificio della figlia del capo, nella leggenda indiana.

 Ma qui la similitudine  con la Bella Addormentata ,termina , per affrontare un tema più arcaico., quello del sacrificio del capro espiatorio che viene utilizzato per allontanare i mali dal popolo., uso che si trova in molte culture arcaiche e nella nostra è rappresentato principalmente dal mito di Perseo e Arianna, trasformato dalla cultura cristiana in quello di san Giorgio e i drago.

 Quello che lega le due narrazioni, è la figura della figlia del capo,  o principessa in europa, quindi il sacrificio non di una donna qualsiasi, ma colei che porta nel sangue l'eredità aristocratica. Nel mito greco questo fatto aumenta il valore del sacrificio, e dovrebbe bastare  a soddisfare la malevolenza della divinità .

 Il re, accetta di sacrificare la figlia immediatamente, per la salvezza del popolo. La principessa e il suo sangue regale, diventano nulla più che moneta di scambio tra il re e gli dei. Ma cosa ne pensa le principessa? La stessa situazione la troviamo nella leggenda di san Giorgio e il drago, dove la principessa viene immolata al drago nella passività totale. In ambedue i casi, solo  l'intervento di un elemento esterno maschile porta la loro salvezza e distrugge il pericolo per il popolo.  Ll'accento sull'azione dell'eroe  diviene così predominante, da far sembrare un pretesto per esaltare le virtù eroiche del protagonista, il sacrificio imposto alla fanciulla.

Nella leggenda indiana, al contrario la situazione si modifica inaspettatamente.

Il capo tribù non accetta di sacrificare nè sua figlia, nè nessuna figlia di capo tribù, come richiesto  nella profezia ed esorta gli uomini ad andare incontro alla morte con coraggio. Questo evidenzia come venga  considerata preziosa la vita di una donna nella cultura tribale indiana. Il capo tribù non esita un attimo, ma non per salvare solo la vita di sua figlia, ma ribadisce che NESSUNA FANCIULLA, deve venire sacrificata.

Poi abbiamo un altro mutamento. La profezia si avvera, la fanciulla si sacrifica per amore del marito e per guarire il popolo. Ma  in questo modo diventa lei l'eroina, è sua la decisione, suo il coraggio del sacrificio e a lei va l'onore della tribù e il miracolo della cascata. Lei è Perseo e San Giorgio e con questa meravigliosa leggenda, la tribù Multnomah ci ha regalato un'altissima lezione di civiltà

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